Imprimer

Stazione 3

Il Risorto si manifesta alla Maddalena

 

P Ti adoriamo Gesu risorto e ti benediciamo
T Perché con la tua Pasqua hai dato vita al mondo.

Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 2, 11-18)
(...)
Gesù le disse. "Maria!". Essa, allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ehraico. ‘Rabhuni!", che significa: Maestro! (...) Maria di Magdala andò suhito ad annunziare ai discepoli. Ho visto il Signore".

G Maria di Magdala osserva la tomba vuota restando immobile nel suo dolore. Vive coraggiosa nell’aspetto, ma lacerata nel cuore. Ella rappresenta quell’umanità sofferente che, in lacrime, nella prova, nella malattia, nella tribolazione rimane impietrita dal dolore e dalla disperazione.

Anche lei, pur avendo saputo che il Cristo sarebbe risorto e che non l’avrebbe mai lasciata, piange il Vivente come se fosse rubato, umanamente piange fino a che Gesù la chiama "per nome". E lei lo riconosce. Chiamata per nome, sussulta e palpita proprio come una mamma al richiamo del figlio, al quale risponde con quella intensità d’affetto e di gaudio incontenibile.

Quante volte il Signore ci chiama "per nome" e noi non ascoltiamo, troppo presi dai nostri dolori, dalle nostre sofferenze. Magari il suo volto è quello di un amico, di un compagno di cammino, di un genitore, ma noi raramente ne abbiamo coscienza.

Nella sofferenza Gesù non ci lascia soli, ma ci è vicino, ci dà la forza di sopportare e di offrire tutto per il bene dei fratelli.

Fratello, sorella che soffri, tu che hai avuto la chiamata a portare la croce con Gesù, hai la possibilità di aiutare chiunque soffre.

Gesù ti chiama a fare della sofferenza un dono di amore e di gioia, e a testimoniare che questo è possibile.

T È Risorto! Esulta il cuore. È Risorto! Più non muore, santa Vergine, il tuo Figlio.

P Signore della vita, Maria Maddalena vede il sepolcro vuoto e affannata ti cerca. Ti vede, ma non ti riconosce: ha una benda sugli occhi e sul cuore. Tu la chiami per nome. E lei vede e capisce. Anche noi disperati, rassegnati e delusi abbiamo bisogno di essere chiamati da Te per nome. Il nostro nome;ricevuto nel battesimo, è quello e che Dio ha pronunciato per primo. Ti preghiamo, continua a chiamarci per nome, facci comprendere che le prove non costituiscono un castigo. In esse è importante il nostro atteggiamento di fede, di amore, di speranza. Gesù risorto, chiamaci per nome ad uno ad uno e rendici, con la nostra sofferenza, apostoli capaci di annunciare nella fede a chi, come noi, porta il peso della croce: "Ho visto il Signore".

Tu che vivi e regni nei secoli eterni. 
T
Amen.

Canto